La via ferrata alpina è un percorso che si sviluppa su una parete rocciosa, attrezzato con cavi d’acciaio, scale e gradini, in modo da permettere agli escursionisti-alpinisti di camminare o arrampicare su di essa, in tutta sicurezza, facilitandone la salita.
La via ferrata, quindi, si pone come un percorso tra l’escursionismo classico e l’alpinismo, tra il camminare e l’arrampicare.
L’idea di attrezzare in modo provvisorio o permanente i tratti più impegnativi e rischiosi delle vie di salita ai monti è antica quanto l’alpinismo: sulle Alpi, in località fra loro diverse e lontane, i montanari attrezzavano alcuni passaggi con corde fisse e scale per facilitare il cammino nel recarsi in luoghi di difficile accesso, per salire o calarsi da pianori ove si falciava l’erba, per superare rii, anfratti, precipizi.
Sulle montagne tedesche ed austriache, già all’inizio dell’Ottocento, vennero realizzati percorsi attrezzati con funi e appigli artificiali.
Con il sopraggiungere della prima guerra mondiale molti sentieri e passaggi sulle Dolomiti sono allora attrezzati per finalità esclusivamente belliche, come percorsi sul fronte di guerra: nascono le “strade degli Alpini” o “la ferrata delle trincee” riprese, successivamente, per scopi turistico-escursionistici.
Analogamente sul fronte delle Alpi Occidentali, sul confine franco-italiano, nella seconda guerra mondiale, questi interventi si ripeteranno per permettere alle truppe alpine di svolgere spostamenti abituali con minore rischio e maggiore rapidità possibile.
Il ritrovato benessere economico e l’incremento del turismo alpino, dopo gli anni Settanta, portarono allo sviluppo di sentieri attrezzati, soprattutto nelle Dolomiti, la patria delle vie ferrate, allo scopo non solo di pura ascensione alle cime, ma anche per realizzare traversate particolarmente interessanti per storia, natura e paesaggi. Questi percorsi, creati con finalità meramente di svago, presentano caratteristiche più sportive e atletiche.
GLI UTILIZZATORI DOVRANNO ESSERE MUNITI DI PROPRIE DOTAZIONI DI SICUREZZA (IMBRAGATURA, CASCO, ECC)
La Costa dei Balzi Rossi
La Costa dei Balzi Rossi è situata nella valle del Maremola nel territorio del comune di Magliolo: è una struttura orografica che evidenzia una peculiare roccia di colore rossastro, e costituisce la cresta Est del Bric dell’Agnellino m. 1335.
La costa si sviluppa tra le quote altimetriche m. 675 e m. 1309, presentando quindi un dislivello di 634 metri.
Dal punto di vista geologico le rocce rossastre della costa dei Balzi Rossi, da qui naturalmente viene il toponimo, sono rioliti ignimbritiche K-alcaline, costituenti la facies più caratteristica della Litozona D dei Porfiroidi del Melogno.
La “via ferrata degli artisti” alla Costa dei Balzi Rossi
La ferrata degli artisti è la prima ferrata realizzata in provincia di Savona: si tratta di un percorso attrezzato di medio-alta difficoltà che si sviluppa sulla parete rocciosa dei Balzi Rossi, una struttura orografica affacciata sulla val Maremola caratterizzata da una roccia di colore rossastro che da il nome alla parete.
La via ferrata si presenta come un sentiero attrezzato che si sviluppa tra le quote altimetriche di m. 675 e m. 1309, presentando quindi un dislivello di 634 metri; l’introduzione di adeguati cavi e staffe di acciaio che agiscono prima come presa per le mani e poi come gradino per i piedi, permettono agli escursionisti-alpinisti di camminare o arrampicare su di essa, in tutta sicurezza, facilitandone la salita.
La via prevede uno sviluppo di circa m. 1500 di cavo metallico, con una variante facoltativa, più impegnativa, per le persone esperte. Una particolare citazione si riserva al ponte tibetano lungo circa 40 metri: sospeso all’interno di una profonda gola, offre la possibilità di provare l’emozione dell’essere sospesi a 50 metri nel vuoto.
L’arrampicata inizia con una salita piuttosto impegnativa sulla parete rossastra, ed è alternata da alcuni tratti di sentiero lungo i quali prendono forme alcune opere di “pittura acrobatica”. Accompagnati da questi arditi gesti artistici, si attraversano successive tratte, sino ad arrivare al ponte sospeso, una delle peculiarità della ferrata, che conduce all’ultima parte della salita: essa unisce la difficoltà del percorso in parete alla bellezza del panorama che abbraccia la vallata.
Con la creazione della via ferrata è seguito il ripristino di un antico percorso che permette il ritorno a valle, al punto di partenza, e la realizzazione di alcuni sentieri di uscita laterali (vie di uscita) che consentono un comodo ritorno alla base in caso di maltempo o di contrattempi di diversa natura, oppure di raggiungere, comunque, il culmine della Costa e il Bric dell’Agnellino per un itinerario esclusivamente escursionistico.
La realizzazione della “via ferrata alla Costa dei Balzi Rossi” ha una duplice valenza: la prima, ovviamente, quella di sentiero alpinistico attrezzato a sè stante, la seconda, sarà quella di un emozionante percorso di collegamento con l’Alta Via dei Monti Liguri tracciata in prossimità del Bric dell’Agnellino, permettendo un originale legame tra i percorsi del versante marino nell’entroterra della Val Maremola, tra cui il Sentiero delle Terre Alte e le Alpi Liguri.
La creazione della “via ferrata alla Costa dei Balzi Rossi” è inserita in un piano di ripristino e valorizzazione della rete sentieristica del Comune di Magliolo.
Questa rappresenta un segno tangibile della capacità di uomini che per molte generazioni hanno curato con estrema perizia e abilità un territorio impervio come quello dell’alta val Maremola, espressione di una civiltà contadina quasi del tutto scomparsa.
La ferrata degli artisti: un museo verticale
Si tratta del primo museo outdoor in Italia che coniuga escursionismo, alpinismo, arte e ambiente, al fine di rendere più interessante l’escursione sulla via ferrata: sono state già collocate lungo il percorso della ferrata le prime opere artistiche che fanno parte della collezione permanente, legate al tema della montagna ligure e della sua cultura; la “ferrata degli artisti alla Costa dei Balzi Rossi” È un vero e proprio museo in verticale, en plein air, al quale il visitatore può accedere sia attraverso il percorso attrezzato, sia tramite i sentieri di uscita.
La pittura acrobatica di Mario Nebiolo
Le opere realizzate da Mario Nebiolo sulla ferrata sono figure a metà tra pittura e scultura, ricavate dalla roccia e facendone risaltare attraverso il colore, le forme ed i volumi che evocano presenze umane.
Le caratteristiche del colore usato fanno si che nel tempo, interagendo con i fattori climatici, le figure si modifichino venendo rielaborate dall’ambiente.
Chi percorre la via ferrata può trarre spunto dalle immagini estratte a colpi di pennello per immaginarne altre, emergenti dalle pieghe e dalle fessure della roccia o stagliate contro il cielo nei profili delle creste.
Il sistema ambientale del Monte Carmo
La Provincia di Savona con la collaborazione della Comunità Montana Pollupice e dei Comuni di: Boissano, Borgio Verezzi, Giustenice, Loano, Magliolo, Pietra Ligure, Toirano, Tovo San Giacomo si fa carico di istituire tramite un piano territoriale integrato il sistema ambientale del monte Carmo in quanto questo territorio ha, tra gli altri, notevoli aspetti dal punto di vista naturalistico, storico, culturale ed artistico.
Al fine di mettere in opera azioni intese a valorizzare e tutelare il comprensorio, intende ampliare e rafforzare tutte le sue potenzialità in funzione della loro conservazione e fruibilità sotto il profilo naturalistico- ambientale, culturale, turistico e faunistico.
Fonti: http://www.comune.magliolo.sv.it